giovedì 27 gennaio 2011

Graphic Journalism: il racconto di Stefano Matteoli

L'ultimo dei lavori finora arrivati è quello di Stefano Matteoli.
Lui afferma che la sua storia non è niente di speciale.
In quanto guida spirituale, mi permetto di dissentire.
Non esistono storie brutte, storie noiose o storie belle.
Esistono solo storie raccontate bene.
E a me questa non dispiace per niente.
Anzi.
Evidenzia una delle pratiche più ricorrenti dello Stato e della Nazione italiana, e rappresenta uno dei mestieri più antichi e più redditizi di sempre, talmente redditizi da poter garantire alte cariche politiche, ribaltoni di governo e un sacco di share in televisione.
Ringrazio quindi Stefano, anche per la forza di consegnarmi in tempo le tavole combattendo contro difficoltà gastrointestinali dovute forse alla spazzatura mediatica che giorno dopo giorno ci infilano in bocca, negli occhi e nel cervello. Nella speranza che tutto non vada a escort, ecco la sua storia.



Graphic Journalism: la storia di Alessio

Dopo secoli di ritardo (abbiate Pazienza), torno a pubblicare i vostri meraviglioserrimi lavori di Graphic Journalism.
La storia che vado a proporvi oggi devo dire che mi ha colpito.
Non so se nel bene o nel male, però mi ha colpito.
Tanto mi basta.
È una storia di ricordi, una storia del "si-stava-meglio-quando-si-stava-peggio".
Ricordi forse confusi, forse no.
Il tentativo di mantenere la memoria di qualcuno o di una storia.
Ma come dice Ale, "Quello che mi resta quando ascolto il registrato è un elenco dei paesi limitrofi e il viso di una vecchia nonna."

E come dice (forse) Eric Sanderson: "Qualunque cosa tu possa scrivere non sarà la verità, sarà solo una storia."









martedì 25 gennaio 2011

Graphic Journalism: il lavoro di Alice Cirronis


Salve a tutti voi fumettisti scansafatiche.
Mi è stato chiesto di non essere troppo pesante nell'introdurre questo lavoro, quindi non lo sarò.
Un Buddha leggero.

Ecco a voi dunque la storia di una Radio nata e cresciuta in Sardegna, emblema di come il tempo passa e il futuro che ci attende in realtà è già passato.
Il nuovissimo sopprime il nuovo che sopprime il vecchio, che sopprime il vecchissimo.
Ma il vecchissimo sa come ritagliarsi un piccolo spazio in mezzo ai giovani?
Chissà.

L'importante è respirare aria e musica libera.










sabato 15 gennaio 2011

Graphic Journalism: Il primo esercizio

Da questo link si può visualizzare la base per l'esercizio di ammissione al corso di Graphic Journalism. Pubblicheremo su questo blog tutti gli esercizi, questo a seguire è il primo che ci è arrivato, quello di Stefano Matteoli.