mercoledì 9 febbraio 2011

Graphic Journalism: l'opera di Matteo Barbin

Veniamo ora ad una storia diversa.
Parla di gioventude, di speranza.
Di quando uscimmo da uno dei periodi più neri della nostra storia, per imboccare il sentiero di uno dei periodi più squallidi della nostra storia.
Solo che ancora non lo sapevamo.
E ora che lo sappiamo, ora che ci vogliono far dimenticare, ora che vogliono intorbidire, passare sopra, ora che "La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza"
È ora che non possiamo permetterci di dimenticare.

Dobbiamo capire e far capire a tutti. Risvegliare noi stessi e gli altri.
E renderci conto che non esistono miracoli, ma la forza dell'Uomo e la sua volontà.

"Vuoi vedere un miracolo, figliolo? Sii il tuo miracolo."








1 commento:

Alessio ha detto...

Non esistono battaglie perse o vinte poiché l'odio che le suscita è inconcludente;
ed essendolo le battaglie iniziate non vengono mai concluse,
muore il combattente ma non il suo sentimento,
per questo è inutile combattere;
l'unica soluzione è andare d'amore e d'accordo cosa sino ad ora impossibile, poiché c'è sempre una delle due parti che per motivi da individuare accende la scintilla e non è poi così normale come potrebbe sembrare; c'è qualcosa sotto, qualcosa di molto brutto e che corrode la parte che lede l'altra, la quale ledendo corrode la prima;
si può concludere dicendo che vince sempre la parte lesa, a meno che non si metta sul piano dell'altra; la qual cosa vorrebbe dire che le due parti sono uguali, ma non pari. Bisogna infine analizzare il motivo che porta ad attaccare una delle parti, l'altra.