Dopo diciotto anni di vita, il corso di fumetto creato da Cosimo Lorenzo Pancini e Alberto Pagliaro e sostenuto per tre lustri dal Comune di Firenze non avrà un'edizione 2013-2014.
Il corso, insomma, defunge appena raggiunta la maggiore età.
Diciamolo: è molto strano per noi mancare all'appuntamento tradizionale del primo giovedì di Novembre dopo Lucca Comics. A quella prima lezione che spesso si trasformava in un'appassionata descrizione di cosa vuol dire dedicare la propria vita al comunicare per immagini. I quasi vent'anni dedicati all'insegnamento del fumetto ci hanno permesso di imparare tanto, di conoscere moltissimi amici, di scoprire talenti che adesso riconosciamo stimati professionisti. Abbiamo parlato di fumetto, ma anche di comunicazione per immagini in generale, di sceneggiatura, di grafica, di illustrazione digitale, di cinema, di giornalismo grafico. Un viaggio straordinario, che ci ha lasciato moltissimi bei ricordi, e per il quale dobbiamo ringraziare molti compagni d'avventura.
E' stato Beniamino Sidoti a farci conoscere dapprima l'Arci di Via Manara, e poi il Centro Ludoteche di Giorgio Bartolucci di via del Proconsolo, che ci hanno ospitato prima di incontrare tramite Daniele Ciullini (allora al defunto Archivio Giovani Artisti) la bravissima Manuela Casi. Manuela, coordinatrice dei progetti giovanili al Quartiere 2, è stata l'angelo custode del nostro corso e e ci ha assistito, protetto e coccolato per quasi dieci anni nelle tre sedi del Q2: Villa Arrivabene, Area Pettini e Sala Sottoponte, coadiuvata (e negli ultimi anni sostiuita) da Tamara Morandini. A Marco Colangelo va il merito del sostegno, negli ultimi due anni, dei progetti di graphic journalism.
A loro vanno i ringraziamenti per averci permesso, in quasi vent'anni, di condividere la nostra esperienza con centinaia di allievi curiosi ed appassionati. Grazie all'aiuto del Quartiere 2 e del Comune di Firenze abbiamo potuto (almeno nei primi anni di collaborazione) invitare artisti come Giuseppe Palumbo, Sauro Ciantini, Andrea Camerini, Daniele Caluri a tenere lezioni per i nostri allievi. La collaborazione preziosissima con la Scuola Internazionale dei Comics di Firenze ci ha permesso negli ultimi anni, grazie alla generosità e all'impegno di Marco Bianchini e Sara Sasi non solo di offrire borse di studio per un valore di oltre 3000 euro l'anno, ma anche di gestire un mini corso di colorazione digitale. Non pochi sono i nostri allievi che hanno trovato nella Scuola dei Comics fiorentina un naturale seguito al corso di studi e - non di rado - uno sbocco professionale.
Sarebbe impossibile ricordare qui i nomi degli oltre seicento allievi che abbiamo avuto la possibilità di seguire in questi quasi venti anni. A metterli insieme: un branco di nerd rumorosi e occhialuti, di adolescenti mangafan cuoriciose, di universitari fuoricorso kefiati, quattordicenni problematici, ragazze gothiche, bimbi dodicenni dalla parlantina killer, disadattati sociali e fannulloni di genio. Come dire: la meglio gioventù, davvero. Di fronte alla loro esuberanza, il nostro metodo didattico è stato quello d'una sincera e agguerrita fede nella possibilità di tutti di farcela, tra ingiurie burlesche e condivisioni d'entusiasmi. A chi abbiamo amato di più non abbiamo risparmiato le critiche feroci, ricevendone in cambio astucci volanti, musi lunghi ed illimitata stima. Un metodo didattico ispirato alla trincea il nostro, che ci ha lasciato ogni volta esausti ed inaspettatamente felici.
Abbiamo insegnato quello che sapevamo in questi anni di evoluzione della narrativa disegnata. Alla fine degli anni '90 sembrava che il fumetto erotico fosse l'unico possibile in Italia: noi pubblicavamo su Selen e al corso ricevevamo sceneggiature di panettiere procaci e vignette irte di falli. Avremmo subito dopo cominciato il travagliato esodo degli immigranti clandestini italiani ad Angouleme, illustrando agli allievi le gioie del fumetto francese e le difficoltà dell'attraversamento della circonvallazione di Bordeaux. L'avvento del digitale e della graphic novel intimista li abbiamo vissuti tanto nel nostro lavoro quanto sulle tavole dei nostri allievi. Non ci siamo risparmiati neanche un momento new age, con una lezione zen a base di disegno con la mano sinistra che riscosse inaudito successo.
Non possiamo citarli tutti, ma non possiamo neanche dimenticare i più importanti. Linda Cavallini si presentava con decine di pagine di storyboard che ne dimostravano già la maestria grafica da fuoriclasse. Con Naomi Mallegni, Linda è stata una delle nostre collaboratrici più strette su progetti per case editrici come Humanoides Associees o Panini. E se alcuni come Lorenzo Pieratti, Marta Biagini e Arianna Mereu hanno applicato con successo la loro passione per il disegno a campi diversi dal fumetto (rispettivamente l'architettura, lo styling ed il fashion design), non possiamo non ritenerci orgogliosi di aver conosciuto giovanissimi Luca Saponti, Francesco della Santa, Francesco Chiacchio, Ilaria Falorsi e tanti altri autori di talento che continuano l'avventura nel mondo di fumetto e illustrazione, dall'autoproduzione di qualità alle grandi case editrici internazionali.
Meritano, infine ma non ultimi, di essere citati e ringraziati tutti i membri del gruppo nato intorno al progetto di Graphic Journalism Firenze a Fuoco Lento, che tra performance creative e serate alcooliche ci hanno insegnato che esistono altri sognatori a fumetti a cui lasciare il testimone di questi vent'anni di disegno: Bianca Borri, Alessio Piccini, Lorenzo Farris, Giulia Ursenna Dorati, Bernardo Anichini, Francesca Guicciardini, Livia D'Aliasi, Sonia Frizzi, Chiara Cordola, Pierluca Arena, Laura Fontanelli, Zoe Cinel.
Ce ne saremo sicuramente dimenticati qualcuno. Ma se leggete queste righe e siete stati al nostro corso, sappiate che in un modo o nell'altro, noi, i vostri orribili sgorbietti a matita li abbiamo amati tutti.
Giuro.
Ce ne saremo sicuramente dimenticati qualcuno. Ma se leggete queste righe e siete stati al nostro corso, sappiate che in un modo o nell'altro, noi, i vostri orribili sgorbietti a matita li abbiamo amati tutti.
Giuro.